“Se ne va una delle personalità di maggiore spicco della sinistra italiana, un punto di riferimento per generazioni impegnate nella cosa pubblica“. Queste le parole con cui Matteo Renzi, ex premier e segretario del PD, ha detto addio Alfredo Reichlin.
E’ scomparso, infatti, all’età di 91 anni Alfredo Reichlin, uomo politico vero che ha sposato sin da ragazzo la causa della sinistra, che è stato parte attiva nel partito al fianco di Togliatti e che ha collaborato anche alle stesura del “manifesto dei Valori” del Partito Democratico.
La compagine di Ama Funeral Service, agenzia funebre della Capitale con sede a San Lorenzo, dice addio Alfredo Reichlin attraverso questo breve ricordo a lui dedicato.
Allievo dello stesso Togliatti, Reichlin fece strada all’interno del PCI, diventando dapprima vicesegretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana e poi direttore dell’Unità (nel 1958). Così inizia la sua carriera come giornalista politico grazie alla quale poté sempre esprimere liberamente il suo parere politico.
Alfredo Reichlin è stato anche un grande scrittore. Tra le sue opere principali ricordiamo, Una nuova frontiera per lo sviluppo. Il Pci e l’imprenditoria diffusa (Angeli, 1985), Italia e Europa. La sfida dell’unione (Effepi, 1996), Note sul decennio. La sinistra e la crisi della nazione italiana (Editoriale il Ponte, 2000), Il silenzio dei comunisti, con Vittorio Foa e Miriam Mafai (Einaudi, 2002), Ieri e domani. Memoria e futuro della sinistra (Passigli, 2002), Riformismo e capitalismo globale. A nuove domande nuove risposte, con Giorgio Ruffolo (Passigli, 2003), Il midollo del leone. Riflessioni sulla crisi della politica (Laterza, 2010).