Addio Attilio Lolini. E’ morto, infatti, il poeta e giornalista del Novecento Attilio Lolini. La sua attività di poeta lo aveva messo in contatto con nomi importanti della cultura e della letteratura internazionale, quali: Gianni D’Elia, Sebastiano Vassalli, Antonio Prete, Ginevra Bompiani, Franco Fortini, Edmond Jabès, Tommaso Di Francesco, Elena Pontiggia, Vincenzo Consolo, Vanni Scheiwiller.
I suoi ambiti culturali di riferimento erano quelli sperimentali e innovativi: le sue cose comparivano per “Salvo imprevisti”, un progetto culturale che negli anni Settanta proponeva modelli di scrittura e di approccio d’avanguardia; così come proponeva percorsi nuovi “Quaderni di Barbablù” e come li propongono le edizioni de “L’Obliquo”.
Ottimo traduttore oltre che poeta, aveva affrontato la resa in italiano dell’Ecclesiaste con un risultato che mette il suo lavoro fra le più emozionanti versioni di quello che è uno dei più bei libri della Bibbia.
Attilio Lolini è stato anche un grande e rinomato giornalista. Ha scritto per “L’Unità”, per “il manifesto”, per il “nuovo corriere senese” e dopo la scomparsa della testata per “La Voce del Campo”.
Lo staff di Ama Funerali Roma, impresa funebre della Capitale specializza nell’organizzazione di funerali a Roma, ha scelto di salutare Attilio Lolini con i versi di una delle sue opere più celebri, Stampante:
«In questo museo/di porcherie/che visito (occidente)/peccatore redento/del passato mi pento//inneggio al cicaleggio//volteggio davanti/al babbeo/magnifico rettore/dell’ateneo//ho una crisi mistica/dico bene della saggistica//e non mi pare male/il poeta montale//mi metto in pista/per diventare giornalista/per far le recensioni/ai poeti babbioni//senza vergogna/son diventato carogna».