Addio a Tzvetan Todorov

Se il 2016 si è dimostrato essere l’anno nero per la musica, questo 2017 lo si sta dimostrando per la filosofia e il pensiero moderno. Dopo il padre della società liquida Zygmunt Bauman, infatti, se ne va anche Tzvetan Todorov, filosofo bulgaro di settantasette anni.

Ad ufficializzare la notizia della morte di Tzvetan Todorov è stato il suo agente, attribuendone le colpe alla lunga malattia che ha devastato il filosofo negli ultimi anni.

Lo staff di Ama Funeral Service, onoranze funebri della Capitale, ricorda oggi il filosofo scomparso.

Tzvetan Todorov era nato a Sofia, in Bulgaria, nel 1939. Conseguì la laurea in filologia nel 1963 e successivamente si trasferì a Parigi dove iniziò il dottorato, studiando con Roland Barthes. Cinque anni dopo fu nominato direttore del centro nazionale francese della ricerca scientifica.

Un traguardo non da poco per il giovane filosofo bulgaro, naturalizzato francese. Infatti, il ruolo che gli fu assegnato fu solo il primo di una serie di una serie di onorificenze che gli vennero riconosciute durante tutto il corso della sua carriera: il Premio Principe delle Asturie per le Scienze sociali, il Premio Charles Lévêque dell’Accademia Francese di Scienze Morali e Politiche, il primo Premio Maugean dell’Académie Française, il Nonino e il premio “Dialogo tra i continenti” nell’ambito del Grinzane Cavour.

Tra le sue opere più celebri figurano “La letteratura fantastica” (Garzanti, 1970), “La conquista dell’America. Il problema dell’altro” (Einaudi, 1984), “Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversità umana (Einaudi, 1989), “Michail Bachtin” (Einaudi,1990), “Di fronte all’estremo” (Garzanti, 1991).