Addio Umberto Veronesi. Sono queste le parole che per giorni hanno invaso telegiornali e quotidiani online non appena ufficializzata la notizia della scomparsa dell’oncologo italiano Umberto Veronesi, morto a novantuno anni a Milano appena qualche settimana fa.
A lui si devono tante battaglie e tante rivoluzioni, cause per le quali si è battuto senza tirarsi mai indietro o mettersi in discussione, come la legge antifumo nei locali pubblici, il testamento biologico, l’eutanasia, il diritto all’autodeterminazione del singolo, la legalizzazione della cannabis, i diritti degli omosessuali, la tutela degli animali e il vegetarianismo.
La sua vittoria più grande fu quella però in campo oncologico, ovvero quando affermò che “la quadrantectomia dava alle donne operate per tumore al seno le stesse probabilità di guarigione rispetto alla mastectomia, ma con un grande vantaggio in termini di qualità della vita e di integrità psicologica. Questo, a sua volta, si traduceva in una maggiore propensione delle donne ad accettare e iniziare le cure senza aspettare o esitare, perché meno menomanti della propria identità femminile”.
Con la nascita della Fondazione Umberto Veronesi, poi, si sono raccolti fondi e finanziati tanti progetti, effettuate sperimentazioni e fatti passi davvero da gigante nel campo della ricerca.
A dire addio Umberto Veronesi sono allora proprio i ricercatori che con lui hanno lavorato, saluti che lo staff di Ama Funeral Service, impresa di onoranze funebri Roma, ha voluto citare per onorare la memoria di questo grande uomo.
Giulia Di Lullo (Irccs San Raffaele di Milano): Non trovo parole…Ho potuto conoscerti solo recentemente e ho apprezzato di persona il tuo gran cuore e la tua umiltà, oltre alla vivacità e all’acume di una mente che vedeva lontano e pensava grandi cose. Lasci un gran vuoto. E ci mancherai. Ma sicuramente hai lasciato un segno positivo in chi ha lavorato con e per te. Orgogliosa di essere tra queste persone.
Cristina Richichi (Istituto Europeo di Oncologia): Grazie Prof per tutti i traguardi che hai raggiunto, per tutti noi. Noi continueremo a cercare, e a cercare di migliorare, senza mai lasciarci abbattere. Così come lei, Prof, ci ha sempre stimolato a fare
Mathilde Chivet (laboratorio per lo studio delle malattie neurodegenerative, centro di biologia integrata, Università di Trento): Le mie più sentite condoglianze alla famiglia per la perdita di Umberto Veronesi. Mi spiace molto che la Fondazione abbia perso il suo padre fondatore.
Sara Baroni (Istituto dei Tumori, Milano): Porterò sempre con me quel ricordo. «Mi presento professore: sono Sara, una sua ricercatrice». Sorridendo, mi rispose: «Grazie Sara per il lavoro che fai».