Arturo Diaconale è morto a Roma lo scorso 1° dicembre all’età di 75 anni. Da tempo il giornalista lottava contro un male incurabile.
Arturo Diaconale ricopriva dal 2016 l’incarico di portavoce ufficiale della Società Sportiva Lazio, chiamato dal presidente Claudio Lotito per dare a dare man forte alla comunicazione della società. Proprio il presidente biancoceleste lo ha voluto ricordare con una lettera pubblicata sul sito ufficiale del club, di cui riportiamo un breve estratto: “Caro Arturo, ci hai, mi hai lasciato…Per lunghi anni ci siamo frequentati, prima come semplici amici, che si incontrano, e come tutti gli amici si parlava di tutto ciò che ci accomunava; poi come collaboratore prezioso che ho fortemente voluto nella famiglia Lazio, di cui tu sei sempre stato un grande sostenitore”. https://sslazio.it/it/news/ultime-news/62243-ovunque-tu-sia
Arturo Diaconale era nato a Montorio al Vomano, un paesino della Comunità montana Gran Sasso in provincia di Teramo, nel 1945. Dopo la laurea in Giurisprudenza iniziò nel 1973 l’attività giornalistica nella redazione romana de Il Giornale di Sicilia divenendone prima giornalista parlamentare e poi, nel 1980, capo della redazione.
Nel 1985 avvenne un’importante svolta per la sua carriera: passò a lavorare come redattore parlamentare al quotidiano Il Giornale, divenendone commentatore di politica interna. Mantenne l’incarico per alcuni anni prima di approdare nella redazione di Studio Aperto, la testata giornalistica di Italia Uno.
Certamente l’esperienza più importante della carriera giornalistica di Arturo Diaconale fu la direzione de L’Opinione, settimanale del Partito Liberale Italiano. Chiamato dall’allora segretario Renato Altissimo per riportare il giornale su posizioni di centro-destra, trasformò L’Opinione in un quotidiano che divenne un punto di riferimento culturale per tutti i simpatizzanti del neonato Polo della Libertà (formatosi attorno alla leadership di Silvio Berlusconi) di formazione liberale.
Nel 1995 ideò e condusse programma su Rai 3, Ad armi pari divenendo in televisione un apprezzato opinionista. Si è occupato anche dei temi sindacali divenendo un esponente di punta della componente moderata del sindacato dei giornalisti italiani. Liberale e laico, si impegnò profondamente per un centro-destra in cui tali valori fossero preminenti. Si batté anche per una riforma del sistema giudiziario nel soccorso delle vittime della mala giustizia fondando una onlus, il Tribunale Dreyfus.
L’amore per la sua terra, l’Abruzzo, lo ha accompagnato per tutta la vita. Nel 2009 è stato nominato Commissario straordinario del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, incarico che lasciò anni dopo.
I funerali di Arturo Diaconale si sono tenuti a Roma nella chiesa di San Pio X in piazza della Balduina.