AMA Funeral Service saluta Diego Armando Maradona

Diego Armando MaradonaIl grande Diego Armando Maradona è morto il 25 novembre per un arresto cardiorespiratorio avvenuto nella sua casa di Tigre, vicino a Buenos Aires. Il campione argentino era stato operato ad inizio novembre alla testa per rimuovere un ematoma subdurale, un accumulo di sangue tra tessuto celebrale e cranio. L’operazione era perfettamente riuscita e Diego stava trascorrendo un periodo di convalescenza.
L’improvvisa notizia della sua scomparsa ha destato un enorme commozione. L’Argentina, Napoli e il mondo intero piangono per la scomparsa di quello che è stato il più grande calciatore di tutti i tempi. Il governo argentino ha decretato tre giorni di lutto nazionale.
Il talento sovrannaturale di Diego Armando Maradona era ben visibile sin da giovanissimo. Debuttò da professionista nel campionato argentino non ancora sedicenne con la maglia dell’Argentinos Juniors, prima di realizzare uno dei suoi primi sogni: giocare con il Boca alla Bombonera, la squadra amata da suo padre. Portò gli Xeneizes alla conquista del titolo di campioni di Argentina con 28 reti realizzate e tutto il mondo si innamorò di quel ragazzino con la maglia numero 10. L’Europa lo stava aspettando e dopo una difficile esperienza al Barcellona, fu Napoli ad accoglierlo come un figlio. Erano in 70.000 al San Paolo quel 5 luglio 1984. E’ con lui che Napoli conobbe il dolce sapore della vittoria e ancora oggi la città è tappezzata da murales, sciarpe, magliette del Pibe de Oro. Ieri una commovente e spontanea fiaccolata in suo onore è arrivata fino allo Stadio San Paolo, quello stadio dove Diego con le sue magie fece impazzire di gioia i napoletani, quello stadio che si chiamerà “Stadio Diego Armando Maradona”. Grazie a lui il Napoli vinse 2 scudetti (i primi della storia del Napoli), una Coppa Uefa, una Coppa Italia ed una Supercoppa.
Diego Armando Maradona non era solo un fenomeno con il pallone tra i piedi ma anche un uomo carismatico, trascinatore e uomo squadra. Uno così non poteva che portare la sua nazionale sul tetto del mondo. Disse da ragazzo: “ho due sogni: il primo è giocare il mondiale…l’altro è vincerlo”. Ci riuscì. Nel 1986 trascinò l’Argentina ai Mondiali in Messico con 5 reti e 5 assist. Memorabile la doppietta contro l’Inghilterra. Prima segnò di mano il gol che è passato alla storia come “la mano de Dios”. Poi, saltò tutta la squadra avversaria in dribbling realizzando il più bel gol della storia del calcio. Nel 1990 ai Mondiali d’Italia portò ancora una volta la sua nazionale in finale, persa per un rigore dubbio assegnato ai tedeschi.
La vita di Diego Armando Maradona è stata segnata da eccessi e in tanti si chiedono cosa avrebbe potuto fare di ulteriormente grandioso se avesse portato avanti una vita più tranquilla. Ma forse, come per tutti i più grandi, il genio va sempre a braccetto con la sregolatezza.
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Tutto il mondo si è fermato per ricordare il Pibe de Oro. Calciatori di ogni epoca, politici, campioni di altri sport hanno voluto lasciare un loro ricordo. Tra questi quelli del fuoriclasse argentino Lionel Messi, da tutti considerato il suo erede, che con Diego ha vissuto tanti momenti insieme come il Mondiale del 2010 in Sudafrica con Leo in campo e Maradona in panchina: “Un giorno molto triste per tutti gli argentini e per il calcio. Ci lascia ma non va, perché Diego è eterno. Mi tengo tutti i bei momenti vissuti con lui e volevo approfittare per mandare le condoglianze a tutta la famiglia e agli amici. RIP”