AMA Funeral Service ricorda il giornalista Gianni Mura

Gianni MuraIl giornalista Gianni Mura è morto lo scorso 21 marzo all’ospedale di Senigallia, dove era stato ricoverato per un malore, a causa di un infarto. Ci lascia a 74 anni uno dei più grandi giornalisti sportivi degli ultimi 50 anni.
Gianni Mura era nato a Milano nel 1945 da padre carabiniere di origine sarda e madre insegnante di scuola elementare. Dopo gli studi liceali, si iscrisse alla facoltà di Lettere all’università di Milano ma ben presto capì che la sua strada era quella del giornalismo. Iniziò la sua carriera con La Gazzetta dello Sport, occupandosi per otto anni di calcio e, dal 1965, anche di ciclismo seguendo il Giro d’Italia. Saranno questi i due sport da lui più amati nel corso della sua lunga carriera.
La grande notorietà la raggiunse quando arrivò a La Repubblica. Fino a quel momento il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari si era occupato poco di sport. Ma con l’arrivo di Gianni Mura, La Repubblica poteva contare su un trio di grandi giornalisti, vista la presenza di Mario Sconcerti, capo dello sport nei primi anni ottanta, e del grande Gianni Brera. Su idea di Sconcerti nacque la rubrica domenicale curata da Gianni Mura, Sette giorni di cattivi pensieri, destinata a diventare negli anni la più longeva del giornalismo italiano. https://rep.repubblica.it/ricerca/argomento/sette%20giorni%20di%20cattivi%20pensieri/
Era da tutti considerato il degno erede del suo maestro Gianni Brera, raccogliendone il testimone di sommo narratore di sport.
Gianni Mura fu anche un eccellente scrittore con romanzi di successo come Giallo su Giallo, ambientato durante il Tour de France e vincitore nel 2007 del Premio Grinzane – Cesare Pavese per la narrativa.
Grande amante della buona tavola e del vino, curò con la moglie Paola la rubrica enogastronomica Mangia & Bevi sul Venerdì di La Repubblica.
In molti hanno voluto ricordare in questi giorni la scomparsa del grande giornalista. Tra questi il presidente del CONI Giovanni Malagò, che lo ha ricordato con queste toccanti parole: ” Non c’è un aneddoto, un momento per ricordarti. C’è una vita intera da celebrare, dedicata a quella passione travolgente chiamata sport, vissuta e raccontata con inimitabile maestria, grazie alla tua sapienza stilistica e alla tua visione illuminata”.