AMA Funeral Service ricorda il grande Gino Bartali

Gino BartaliSono passati vent’anni dalla scomparsa di Gino Bartali. Il 5 maggio del 2000 un attacco di cuore lo colpì nella sua casa di Firenze all’età di 85 anni. Tutti gli italiani lo ricordano per esser stato uno straordinario ciclista ed una persona dotata di una rara umanità, un pezzo importante della storia del nostro paese.
Gino Bartali era nato a a Ponte Ema, in provincia di Firenze, nel 1914 e già nella seconda metà degli anni trenta era diventato il ciclista italiano più forte, con la vittoria di due Giri d’Italia ed un Tour de France nel 1938. Il secondo conflitto mondiale pose fine anche alle gare ciclistiche costringendolo a fermarsi nel momento migliore della sua carriera. Ma Gino Bartali dimostrò la sua grandezza anche fuori dalle corse. Durante l’occupazione tedesca fece parte di una rete di salvataggio che salvò tantissimi rifugiati ebrei, consegnando documenti falsi per permettergli di avere una nuova identità. “Ginaccio” non volle pubblicizzare mai la vicenda, confidandola solo al figlio Andrea e chiedendogli di raccontarla solo a tempo debito. https://www.lanazione.it/sport/gino-bartali-ebrei-giusto-nazioni-1.5134843
Terminata la Seconda Guerra Mondiale, si tornò alle corse, e nel 1948 il Tour de France era uno degli eventi più attesi dell’anno. In Italia erano giorni molto tumultuosi per l’attentato subito dal leader del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti. Il presidente del consiglio De Gasperi gli telefonò, chiedendogli la grande impresa: l’unico modo, probabilmente, per salvare il Paese da un’altra guerra civile. E Gino Bartali fece il capolavoro. In un ambiente fortemente anti-italiano ancora scosso per le ferite della guerra, recuperò oltre venti minuti di svantaggio che lo separavano da Louison Bobet e vinse il Tour per la seconda volta in carriera, consacrandolo come uno dei più grandi ciclisti italiani di sempre. Erano gli anni anche della sua grande rivalità sportiva con Fausto Coppi. Due caratteri diversi, stesso talento.  Ma la rivalità tra i due grandi campioni era solo sportiva: durante le corse, seguite con trepidazione alla radio da milioni di persone, era impossibile non schierarsi per l’uno o per l’altro. Ma furono comunque amici che si stimarono per tutta la loro carriera. Nel 1959 Gino Bartali, ritiratosi dalle corse, ingaggiò Fausto Coppi nella sua squadra. Solo l’improvvisa scomparsa del Campionissimo spezzò un sodalizio che avrebbe continuato a far sognare tutto il popolo italiano.
Gino Bartali riposa oggi nel cimitero della suo paese natale Ponte a Ema.