Il Dott. Ivo Cilesi, famoso per essere uno dei massimi esperti nella lotta contro il morbo di Alzheimer, è morto lo scorso 2 marzo a causa del Coronavirus all’età di 62 anni.
Il dottore era residente nella bergamasca e si trovava a Salsomaggiore a casa della sua compagna. Lo scorso martedì sera aveva accusato già qualche malessere senza però avere febbre e destare preoccupazione, pensando a una normale stanchezza dovuta ai suoi serrati ritmi lavorativi. Purtroppo la situazione è peggiorata in poco tempo: giovedì notte è stato ricoverato all’Ospedale di Vaio (Fidenza) per una crisi respiratoria ed è risultato positivo al Coronavirus. Sabato è stato trasferito all’Ospedale Maggiore di Parma dove è deceduto nella notte tra domenica e lunedì.
Ivo Cilesi era nato a Genova nel 1958 e lì si era laureato il Pedagogia. Psicopedagogista e terapeuta, ha speso la sua vita per i più deboli specializzandosi nella lotta contro il morbo di Alzheimer. In particolare il suo obiettivo e quello del centro di ricerca onlus Innovative Elder Research (Ier) di cui era presidente, è sempre stato quello di trovare delle terapie non farmacologiche per i malati di Alzheimer. A lui dobbiamo due terapie per diminuire gli stati di agitazione dei pazienti afflitti da questa malattia: il treno virtuale e la doll therapy (tecnica della bambola).
L’improvvisa scomparsa di Ivo Cilesi ha gettato nel lutto tutti i suoi collaboratori. Sono arrivati molti messaggi in suo ricordo, tra questi quello della Dott.ssa Paola Brignoli, vicepresidente dell’Ier: “Ivo non soffriva di alcuna patologia prima. Era un uomo straordinario e il virus l’ha portato via in tre giorni. Tutto si è scatenato improvvisamente. Così fa ancora più paura questo virus. Proprio martedì sera, io e Ivo commentavamo il fatto che fosse pericoloso solo per gli anziani. Ma lui aveva 61 anni e non rientrava nella categoria degli over 65 considerata a rischio”. https://www.agi.it/cronaca/news/2020-03-03/coronavirus-dottor-cilesi-7313082/
E’ proprio il modo in cui i media stavano trattando gli anziani in questo periodo che ha fatto adirare Ivo Cilesi. Gli sembrava infatti che la comunicazione stesse minimizzando quelle tragiche morti. Un’altra dimostrazione della sua sensibilità verso i più anziani e i più deboli.