AMA Funeral Service ricorda il grande Johan Cruijff

Il grande Johan Cruijff moriva il 24 marzo di cinque anni fa all’età di 68 anni a causa di un tumore polmonare. Ci lasciava uno dei più grandi campioni della storia del calcio.
Molti esperti ritengono che il calcio sia cambiato totalmente dall’avvento di questo straordinario giocatore: un prima e un dopo Cruijff. Infatti il suo Ajax fu la prima squadra a giocare un calcio moderno, il cosìdetto “calcio totale”, un sistema di gioco in cui il giocatore che lasciava la propria posizione veniva coperto da un compagno consentendo alla squadra di mantenere equilibrio e compattezza. Fu l’allenatore dell’Ajax Rinus Michels a proporre per primo questo tipo di gioco e Johan Cruijff fu il suo più straordinario interprete.
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Definire Johan Cruijff con un ruolo preciso è impossibile. Era mezz’ala, rifinitore, centravanti, esterno: un campione totale. Indossava sempre la mitica maglia numero 14 che dal 1970 non se ne andò più dalle sue spalle.
Il suo estro e la sua grande capacità nel dribbling erano accompagnate da una grandissima intelligenza tattica: La tecnica nel calcio non è essere capaci di palleggiare mille volte. Tutto lo possono imparare con la pratica e poi andare a lavorare al circo. La tecnica è passare il pallone a un tocco, con la giusta velocità, sul piede preferito del compagno di squadra” disse in una famosa intervista.
Il Profeta del goal, così era soprannominato Johan Cruijff. Ed a suon di goal trascinò l’Ajax a vincere tutto ciò che c’era da vincere: tre Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale ed una (neonata) Supercoppa Uefa.
Quel ragazzo magrissimo non aveva un carattere facile ed alcuni dissapori con i suoi compagni lo spinsero lontano dalla sua squadra verso la Spagna, più precisamente a Barcellona. Con i blaugrana giocò con la maglia numero 9, tenendo sempre però sotto la maglia un’altra con la numero 14. Non stravinse come con l’Ajax ma confermò di essere un campione straordinario soprattutto nella prima fase della sua avventura.
Con la maglia della sua nazionale non vinse nulla, ma si può certamente affermare che Johan Cruijff e la sua Olanda sono entrati comunque nella leggenda. Uno per i goal e le giocate, l’altra per il calcio espresso che le ha consentito di diventare la squadra forse più popolare e seguita dell’epoca e una delle più forti della storia del calcio.
Uno come Cruijff non poteva che diventare un grande allenatore: fu lui a cambiare la storia del Barcellona portando il club catalano a vincere la sua prima Coppa dei Campioni.