AMA Funeral Service ricorda l’ex calciatore Leopoldo Luque

Leopoldo Luque, campione del mondo con l’Argentina nel 1978, è morto lo scorso 15 febbraio a causa di complicanze legate al Covid-19. L’ex calciatore aveva 71 anni.
https://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/15-02-2021/morto-leopoldo-luque-campione-78-stroncato-covid-71-anni-400720196859.shtml
Dopo la recente tragica scomparsa di Diego Armando Maradona, il calcio argentino piange un altro campione del mondo.
Leopoldo Luque si avvicinò al calcio dopo aver praticato molti sport nel corso della sua infanzia come la ginnastica, la scherma ed il ciclismo (suo padre era un professionista delle due ruote). Dopo l’esordio in Primera División con il Rosario Central e un biennio nell’Union de Santa Fe, fu acquistato nel 1975 dal River Plate. Con i Millonarios vinse ben 5 titoli negli anni settanta diventando titolare nella nazionale argentina.
Leopoldo Luque era un attaccante potente ed efficace. Con la maglia dell’albiceleste vinse nel 1978 il campionato del mondo organizzato dal suo paese: un mondiale tra i più discussi sia per il fatto che ad organizzarlo era un paese sotto una dittatura militare, sia per l’incredibile 6-0 dell’Argentina in semifinale contro il Perù. Quella partita fu contestatissima. L’Argentina non giocò in contemporanea con il Brasile, la squadra del girone che gli stava contendendo l’ingresso in finale, e aveva bisogno necessariamente dei 6 gol per scavalcare i brasiliani nella differenza reti. Ed in porta nei peruviani giocò Quiroga, un argentino naturalizzato peruviano.
In ogni caso quell’Argentina si dimostrò una squadra fortissima con un tridente da sogno: Mario Kempes, Daniel Bertoni e Leopoldo Luque si intendevano a meraviglia. “El pulpo”, così era soprannominato Leopoldo Luque, ebbe un Mondiale molto particolare e intenso. Due gol segnati nelle prime due partite contro Ungheria e Francia, poi un tremendo lutto lo colpì. Proprio nel match contro i francesi, dopo la partita, gli fu comunicata la morte del fratello a causa di un incidente d’auto. In quella partita si lussò anche il gomito. Indomito, continuò a lottare per la sua nazionale segnando due reti nella sfida contro il Perù e giocando da titolare, dando il suo solito contributo, la finale con l’Olanda.
L’Argentina aveva vinto la sua prima coppa del mondo ed il popolo albiceleste era impazzito di gioia.
Leopoldo Luque rimarrà per sempre nel cuore e nella storia del popolo argentino, con i suoi baffi ed il numero 14 sulla schiena.