Il giornalista Aldo Biscardi è morto domenica 8 ottobre al Policlinico Gemelli di Roma all’età di 86 anni. Il suo nome è legato indissolubilmente alla sua “creatura” televisiva “Il processo del Lunedì” (poi rinominato “Processo di Biscardi”) che da oltre 35 anni appassiona milioni di tifosi.
Nato a Larino (Campobasso) nel 1930, Biscardi dopo la laurea in Giurisprudenza iniziò il suo percorso da giornalista ne “Il Mattino” di Napoli. Passato a “Paese Sera” divenne caporedattore delle pagine sportive dove seguì tutti i maggiori avvenimenti sportivi internazionali. Entrato in RAI 3, nel 1980 lanciò “Il processo del Lunedì”, una trasmissione di dibattito calcistico dove venivano settimanalmente individuati i “capi di accusa” oggetto del processo. Errori arbitrali e sudditanze psicologiche, crisi delle squadre in campionato, rivalità sportive e quant’altro suscitavano dibattiti infuocati che al termine portavano ad una sentenza. Protagonisti erano i più importanti giornalisti, dirigenti sportivi, politici, attori che all’interno del format si contrapponevano difendendo le posizioni oggetto della contesa. Il programma ebbe un successo travolgente e divenne un punto di riferimento per tutti i tifosi e gli appassionati di calcio. Dopo oltre un decennio in RAI, Biscardi trasferì il suo “Processo” su Tele+, di cui divenne anche Direttore della Testata Giornalistica, successivamente su Tele Montecarlo, divenuta poi LA7, per poi negli ultimi anni andare in onda su 7Gold, T9 e Sport1. I dibattiti divennero sempre più accessi e frequenti furono le critiche per una eccessiva, e non sempre spontanea, spettacolarizzazione. Non mancarono nemmeno le accuse per una presunta subalternità del programma a determinati “poteri forti” del calcio rappresentati da Luciano Moggi e che portarono, con Calciopoli, a provvedimenti disciplinari dell’Ordine dei Giornalisti proprio a Biscardi stesso. Di certo, “Il Processo di Biscardi” si fece per molti anni coerente portavoce della necessità della moviola in campo, auspicio che proprio in questi mesi è diventato realtà con l’introduzione della VAR. Pochi giorni prima della sua morte, Biscardi in un’intervista dichiarò che la VAR “rappresenta non solo una vittoria personale ma anche e soprattutto della trasparenza…”.
Sono molti gli attestati di stima e cordoglio per la morte di Aldo Biscardi. Tra i tanti, quello di un commosso Diego Armando Maradona che definisce il giornalista “un grande uomo, gran conoscitore di calcio, che infuocava la passione che portiamo tutti nel cuore.”