Ama Funeral Service saluta Carlo Ripa di Meana

Carlo Ripa di MeanaCarlo Ripa di Meana è morto il 2 marzo scorso in un ospedale romano all’età di 88 anni. Non erano passati ancora due mesi dalla morte dell’amata moglie Marina che così Carlo, dopo settimane di doloroso silenzio, nel ricordarla aveva detto: “Mi sono reso conto che l’ho amata disperatamente. Marina si è fatta conoscere per quello che era, ha fatto saltare tutti i diaframmi e tutti le hanno voluto bene”.
Carlo Ripa di Meana nacque nel 1929 dalla nobile famiglia dei marchesi di Meana (il padre Giulio), e da Fulvia Schanzer, figlia del senatore e ministro giolittiano Carlo Schanzer. Di idee progressiste, si avvicinò giovanissimo al Partito Comunista Italiano per il quale diresse a Praga la rivista dell’Unione Internazionale degli Studenti World Student News. Nell’allora capitale cecoslovacca incontrò Bettino Craxi che rappresentava l’Unione Goliardica Italiana nelle università. Vicino alle posizioni di Antonio Giolitti, leader della cosiddetta corrente revisionista del PCI, lo seguì nel Partito Socialista Italiano aderendo alla corrente Impegno socialista ed entrando nel Comitato Centrale. Nel 1963 fu redattore per la Rizzoli a Milano ed iniziò a frequentare il Club Turati di cui divenne Segretario. In quegli anni conobbe e si legò a Gae Laurenti, importante designer ed architetto. Sono anni in cui fu molto legato agli ambienti intellettuali meneghini, anni di forti conflitti e cambiamenti sociali. Nel 1971 fu uno dei firmatari della Lettera aperta pubblicata sul settimanale L’Espresso sul caso dell’anarchico Giuseppe Pinelli, nella quale si accusava il commissario Luigi Calabresi come responsabile della sua morte. L’epilogo tragico della vicenda porterà molti anni dopo Carlo Ripa di Meana a chiedere perdono alla moglie di Calabresi, ed ai suoi figli, sottolineando le responsabilità di quella lettera nell’omicidio del commissario romano.
Dagli anni settanta Carlo Ripa di Meana iniziò una brillante carriera politica che lo portò ad essere eletto prima consigliere regionale in Lombardia e poi deputato al Parlamento Europeo divenendo anche Commissario Europeo alla Cultura e all’Ambiente, con una prestigiosa parentesi come presidente della Biennale di Venezia (1974-1979) riformata dopo la contestazione studentesca. L’avvicinamento alle posizioni politiche di Bettino Craxi e la lunga amicizia, nata a Praga circa venti anni prima, contribuirono certamente alla sua carriera politica (il leader socialista fu anche testimone nel 1982 del suo matrimonio con Marina).
I fatti di Tangentopoli e le sue dimissioni da ministro del governo Amato, in quanto non firmò il decreto Conso sulla depenalizzazione del reato di finanziamento illecito ai partiti, lo allontanarono dal Partito Socialista. Divenne portavoce nazionale dei Verdi per i quali fu nuovamente eletto al Parlamento Europeo.
Carlo Ripa di Meana è stato anche presidente dell’associazione nazionale ambientalista Italia Nostra.