AMA Funeral Service saluta il grande chitarrista Eddie van Halen

eddie van halenEddie van Halen è morto lo scorso 6 ottobre a Santa Monica dopo una lunga lotta contro il cancro. Ci lascia a 65 anni uno dei più grandi chitarristi di sempre, una vera leggenda del rock. La rivista specializzata Guitar World lo ha inserito al primo posto nella classifica dei più grandi chitarristi di tutti i tempi mentre il famoso magazine Rolling Stone lo ha classificato all’ottavo posto.
Eddie Van Halen è stato certamente uno dei chitarristi più virtuosi e influenti del panorama musicale negli ultimi quarant’anni. La sua unicità stava non solo nel suo indiscusso talento ma anche nell’aver perfezionato come nessun altro la tecnica del tapping, quel modo di suonare la chitarra con entrambe le mani sulla tastiera. Il suo stile è stato un esempio per tantissimi chitarristi di diverse generazioni.
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Eddie Van Halen nacque ad Amsterdam nel 1955, secondogenito di Jan van Halen, sassofonista e clarinettista jazz. All’età di sette anni si trasferì con la famiglia a Pasadena in California. Lì iniziò a studiare pianoforte e batteria ma a dodici anni, suonando la chitarra di suo fratello Alex, capì il suo vero genio. E’ all’inizio degli anni ’70 che i fratelli van Halen incontrarono il bassista Michael Anthony ed il cantante David Lee Roth per formare una band che in poco tempo si sarebbe consacrata in America e in Europa. Inizialmente il nome scelto per la band era Mommoth ma poi cambiarono nome nel più coinvolgente Van Halen.
La loro musica era un hard rock molto potente che si impose subito in California con il loro primo disco, che porta semplicemente il nome della band. Di lì fu un escalation di grandi successi. Gli anni ottanta furono per i Van Halen quelli della consacrazione definitiva. I loro concerti divennero dei veri e propri eventi, grazie soprattutto alla spiccata personalità del cantante David Lee Roth ed agli assoli di Eddie van Halen. L’album 1984 fu un clamoroso successo che li impose nell’olimpo del rock. L’abbandono di Lee Roth fu un duro colpo per la band che però non perse il suo successo e con Sammy Hagar alla voce continuarono ad incidere ottimi album, fra cui 5150 del 1986. Dopo alcuni anni anche Hagar lasciò la band e da lì ci fu il lento riavvicinamento di Lee Roth che si riunì ai Van Halen definitivamente nel 2012. Nel frattempo il figlio di Eddie van Halen, Wolfgang, sostituì al basso Michael Anthony.
Eddie van Halen collaborò anche al mitico album Thriller di Michael Jackson suonando l’assolo del brano Beat It.