Il grande regista Franco Zeffirelli è morto lo scorso 15 giugno a Roma all’età di 96 anni. Il mondo dello spettacolo piange un gigante della cultura italiana, che grazie ai suoi film e immortali lavori ha portato in alto il nome del nostro Paese nel mondo.
Franco Zeffirelli nacque a Firenze nel 1923 da una relazione extraconiugale del padre Ottorino Corsi, un commerciante di stoffe. Questo lo portò ad avere un’infanzia molto tribolata in quanto sua madre scomparve prematuramente e suo padre lo riconobbe solamente all’età di 19 anni. Nel film da lui diretto nel 1999, Un thè con Mussolini, raccontò parte di questa sua infanzia. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti a Firenze, esordì come scenografo nel secondo dopoguerra, curando una messa in scena di Troilo e Cressida diretta da Luchino Visconti. Proprio l’incontro con il regista milanese fu fondamentale per la sua carriera e per la sua vita privata. Negli anni cinquanta Franco Zeffirelli esordì come regista sia in teatro che al cinema, portando nei più importanti teatri europei opere del calibro di La bohème, l’Aida, La traviata e Rigoletto. Sul grande schermo girò capolavori come La bisbetica domata, Fratello sole, sorella luna, una poetica rievocazione della vita di San Francesco d’Assisi, e Romeo e Giulietta che lo consacrarono in tutta europa. Il film televisivo Gesù di Nazaret riscontrò uno straordinario successo.
Probabilmente però Franco Zeffirelli fu più amato all’estero che in Italia, infatti i suoi film sono quasi tutti produzioni internazionali. Questo, come dichiarato dallo stesso regista, era legato a delle motivazioni poltiche: “… ero il solo a essere anticomunista. Mi odiavano perchè non mi accodavo. Addirittura perchè credo in Dio…”. Lungi da voler entrare in questa polemica, bisogna però registrare il fatto che sia durante la camera ardente allestita a Palazzo Vecchio sia durante i funerali al Duomo di Frenze, erano pochi i personaggi del mondo dello spettacolo presenti. Tanta gente comune, i parenti, il sindaco di Firenze Nardella, la presidente del senato Casellati, Vittorio Sgarbi e pochi altri personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo. Non poteva di certo mancare però Giancarlo Antonioni, storico capitano della Fiorentina, la squadra tanto amata da Franco Zeffirelli.