Giovanni Bianchi, storico presidente delle ACLI (Associazione Cristiana dei Lavoratori Italiani), è morto il 24 luglio scorso a 77 anni dopo una breve malattia. Fu uno dei fondatori del Partito Popolare Italiano, nato dalle ceneri della Democrazia Cristiana dopo Tangentopoli. La figura di Giovanni Bianchi è legata soprattutto alle ACLI in cui ricoprì ruoli a livello regionale per divenirne successivamente presidente nel 1987. Con tale incarico, mantenuto fino al 1994, Giovanni Bianchi si inserì a pieno titolo nel solco della tradizione del cattolicesimo sociale, ispirato dagli insegnamenti di Giuseppe Dossetti. Nello stesso anno fu eletto deputato al Parlamento per il Partito Popolare Italiano rimanendo anche nella successiva Legislatura. Membro della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, fu relatore della legge per la remissione del debito estero. Nel Partito Popolare Italiano fu eletto presidente nazionale nel 1995 e poi membro della Direzione per i successivi 3 anni. Il suo profondo radicamento nella sua Lombardia lo portò a ricoprire il ruolo di segretario regionale del Partito Popolare Italiano fino al suo scioglimento nella nuova formazione politica della Margherita. Convinto fautore dell’unione della Margherita con i Democratici di Sinistra,divenne nel 2008 il segretario della federazione milanese del neonato Partito Democratico. Nel 2000 fu fondatore e presidente del Circolo Dossetti di cultura e formazione politica e nel 2012 assunse la carica di presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani.
La figura e l’opera di Giovanni Bianchi è stata ricordata dalle più alte cariche dello stato italiano con parole di stima e sincera deferenza. Giovanni Bianchi fu un difensore dei valori e dei princìpi della nostra Costituzione, figura di spicco dell’associazionismo cattolico, con un alto senso di giustizia ed uguaglianza sociale. Giovanni Bianchi, sono le parole commosse del presidente Sergio Mattarella, “ha sempre vissuto il suo impegno, nell’associazionismo, nella politica, nelle istituzioni, come servizio alla comunità con un’attenzione particolare verso i poveri, gli ultimi, gli emarginati”.