E’ morto all’età di 90 anni l’ex ministro Giovanni Galloni. A comunicarlo il figlio Nino all’agenzia Ansa. Con Giovanni Galloni, scompare uno dei più importanti dirigenti della Democrazia Cristiana, protagonista della vita politica del Paese durante la cosiddetta Prima Repubblica. La sua azione è sempre stata all’interno della tradizione e della pratica del cattolicesimo democratico. Fu tra i fondatori della corrente di sinistra della Democrazia Cristiana ricoprendo l’incarico di vicepresidente del partito e due volte di vicesegretario. Giovanni Galloni fu molto legato ai leader Benigno Zaccagnini e Ciriaco De Mita distinguendosi per la serietà e la competenza con cui svolse importanti incarichi istituzionali. Siciliano di Paternò (provincia di Catania), proveniente da una famiglia dell’alta borghesia, Giovanni Galloni si trasferì giovanissimo a Bologna al seguito del papà intendente di finanza. Aderì alla Resistenza e successivamente si laureò nel capoluogo felsineo in Giurisprudenza a soli 20 anni divenendo nel 1959, a 32 anni, libero docente in Diritto Agrario.
Fu parlamentare per sei legislature, ministro della Pubblica Istruzione nei governi Goria e De Mita coniugando sempre l’attività di docente con quella di politico e uomo delle istituzioni. Diresse il quotidiano della Democrazia Cristiana, Il Popolo, dal 1982 al 1986.
Il rapimento e l’uccisione nel 1978, per mano delle Brigate Rosse, di Aldo Moro lo segnò profondamente portandolo molti anni dopo a rivelare, in un’intervista concessa alla trasmissione Next di RaiNews24, alcune confidenze che lo statista democristiano gli avrebbe fatto poche settimane prima del suo rapimento. In particolare si soffermò sugli infiltrati che i servizi americani ed israeliani avevano all’interno delle Brigate Rosse e sulla loro reticenza nel collaborare con i “colleghi” italiani che avrebbe potuto essere di grande aiuto nell’individuazione dei covi dei terroristi.
Giovanni Galloni fu anche vicepresidente del CSM, l’organo di autogoverno della magistratura, durante la presidenza Francesco Cossiga, che gli revocò alcune deleghe poi a lui restituite dal successivo capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio a Giovanni Galloni recandosi alla camera ardente.