E’ morto a Pozzuoli all’età di 88 anni lo storico Giuseppe Galasso. E’ stato uno dei più importanti storici del nostro Paese, in particolar modo del mezzogiorno a cui dedicò numerosi studi, primo fra tutti l’imponente “Storia del Regno di Napoli (1266-1860) di ben 6 volumi pubblicato da Utet. Allo stesso tempo si dedicò alla storia del nostro Risorgimento e più in generale alla storia d’Europa, di cui scrisse, nel 1996, un’opera di 3 volumi pubblicati dall’editore Laterza.
Tenace difensore dell’autonomia della storia, Giuseppe Galasso fu uno dei più acuti interpreti del pensiero di Benedetto Croce, del quale curò la riedizione delle sue opere per la casa editrice Adelphi.
Giuseppe Galasso nacque a Napoli nel 1929, figlio di un artigiano vetraio. Rimasto prematuramente orfano di madre, dovette contribuire al sostentamento della famiglia facendo ogni tipo di lavoro. Dopo la laurea in Storia Medievale ed in Lettere presso l’università Federico II di Napoli, Giuseppe Galasso ottenne una borsa di studio dall’Istituto Italiano per gli Studi Storici. Ordinario di Storia Medievale e Moderna all’università di Napoli dal 1966, fu eletto nello stesso ateneo preside della facoltà di Lettere e Filosofia (dal 1972 al 1979). Giuseppe Galasso ha fatto parte del comitato direttivo della Rivista storica italiana, diretto la Storia d’Italia (edita dalla Utet) e la rivista L’Acropoli, il cui editore Rubbettino ha consentito di pubblicare in anteprima una sintesi dell’ultimo articolo del grande storico in cui viene analizzata con preoccupazione l’attuale difficoltà degli schieramenti politici nel riuscire a proporre un programma credibile per il Paese. La politica fu infatti un’altra grande passione di Giuseppe Galasso. Esponente del Partito Repubblicano Italiano, fu consigliere comunale ed assessore alla Pubblica Istruzione a Napoli. E’ stato anche parlamentare per 3 legislature ed in qualità di sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali si fece promotore della prima legge organica a tutela del paesaggio, meglio conosciuta come legge Galasso.
In tanti hanno voluto ricordare Giuseppe Galasso, dalle istituzioni al mondo accademico. Nonostante ciò, ha destato molte polemiche la decisione del comune di Napoli di non concedere la Sala dei Baroni per la cerimonia di commemorazione.