E’ morto a 87 anni Gualtiero Marchesi, fondatore della nuova cucina italiana e sicuramente uno degli chef più importanti al mondo. L’impegno per una dimensione più moderna e più strutturata della cucina italiana assorbì interamente la sua vita creando una “scuola” che ha condizionato generazioni di chef. Tra i suoi allievi spiccano le figure di Carlo Cracco, Erns Knam, Lucia Pavin e Davide Oldani.
Figlio di ristoratori, Gualtiero Marchesi perfezionò la propria formazione all’estero iniziando a stupire con le sue ricette innovative che, partendo dagli insegnamenti della cucina classica italiana, colpirono per la loro creatività ed audacia. Basti ricordare il suo famoso risotto all’oro e zafferano, piatto cult della “Milano da bere” degli anni ottanta, spesso imitato da tanti chef ma mai con la stessa efficacia con cui lo preparava il Maestro.
Gualtiero Marchesi aprì nel 1977 il suo primo ristorante a Milano che conquistò nel 1986 le 3 stelle Michelin della omonima Guida, contro cui in seguito il famoso chef aprì una diatriba contestandone il sistema di attribuzione dei punteggi che, a suo parere, penalizzavano i locali italiani a vantaggio di quelli transalpini.
Appassionato di arte, Gualtiero Marchesi si avvicinò alla musica grazie all’amatissima moglie pianista, Antonietta Cassisa. Questa passione lo spinse a trovare nella cucina quegli elementi di novità e cambiamento propri della musica. “Smetto di suonare perchè devo creare una cucina nuova, inconcepibile per il nostro paese; è ora di rivoluzionare le portate, la presentazione, la carta dei vini….” queste furono le sue parole che divennero il manifesto programmatico della “nuova cucina italiana”.
Gualtiero Marchesi volle mettere la propria esperienza ed il suo successo al servizio delle nuove generazioni fondando nel 2006 la Scuola Internazionale di Cucina Italiana con sede a Colorno, vicino Parma.
Il suo ultimo desiderio, realizzato, è stato quello di utilizzare la fondazione che porta il suo nome per aprire una casa di riposo per cuochi dove “potrebbero portare il loro bagaglio di esperienze al servizio dei giovani studenti”.
Beppe Sala, sindaco della “sua” Milano, così lo ricorda:”Salutiamo con profonda commozione Gualtiero Marchesi, maestro della cucina e padre della cultura gastronomica italiana”.