Ama Funeral Service – Morto il giornalista Massimo Bordin

Massimo BordinIl giornalista Massimo Bordin è morto a Roma lo scorso 17 aprile all’età di 67 anni, per le complicanze dovute a una malattia polmonare da cui era affetto da tempo. Il suo nome è legato indissolubilmente a Radio Radicale, di cui ha anche ricoperto il ruolo di direttore dal 1991 al 2010. Una triste notizia che arriva in un momento molto delicato per la radio dei Radicali attiva dal 1976. Il prossimo 21 maggio infatti scadrà la convenzione per la trasmissione delle attività istituzionali che l’attuale governo non intende rinnovare, come confermato dal sottosegretario all’Editoria Vito Crimi. È stato lo stesso Massimo Bordin, poco meno di un mese fa, ad esprimere tutta la sua rabbia e il suo disappunto per la situazione, che potrebbe portare addirittura alla chiusura di Radio Radicale, scagliandosi contro Luigi di Maio, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro.
Massimo Bordin era nato a Roma il 18 agosto del 1951. Da giovane aderì alla IV Internazionale e per anni fu un convinto comunista trotskista, per poi diventare un militante radicale di idee liberal-socialiste. Direttore di Radio Radicale dal 1991, fu particolarmente legato al leader radicale Marco Pannella con cui condusse per anni la conversazione domenicale. Lasciò l’incarico nel 2010 a seguito di divergenze proprio con Pannella sulla linea editoriale della radio. Massimo Bordin continuò comunque a lavorare nella radio, curando, dal lunedì al venerdì, la rassegna stampa mattutina Stampa e Regime, un appuntamento in cui il giornalista approfondiva i temi politici affrontati dai quotidiani. Durante la trasmissione non mancavano mai i suoi lucidi e taglienti commenti ai fatti, sempre rispettando tutte le opinioni senza mai alcuna faziosità.
Massimo Bordin aveva anche una rubrica sul quotidiano Il Foglio intitolata Bordin Line e nel 2014 scrisse il libro Complotto! Come i politici ci ingannano con lo storico Massimo Teodori. Nel 2009 gli fu assegnato il Premiolino, il più antico premio giornalistico in Italia, con una motivazione che spiegava bene la sua preparazione e la grande capacità di analisi dei fatti politici: “Il collega che da anni ci sveglia ogni mattina con le sue puntuali, professionali e graffianti rassegne stampa, cesellando i fatti con opinioni di rara acutezza libertaria”.
Nel ricordarlo il giorno della sua scomparsa, Radio Radicale gli ha reso omaggio trasmettendo le note del Requiem di Mozart, musica che precedeva ogni mattina la trasmissione di Massimo Bordin.