Il compositore ed arrangiatore Paul Buckmaster è morto a Los Angeles all’età di 71 anni. Fu uno dei pionieri dell’uso degli archi nella musica rock e contribuì al successo di artisti del calibro di David Bowie ed Elton John.
Nato a Londra nel 1946 da mamma napoletana e papà inglese (si incontrarono a Napoli), Paul Buckmaster fin da piccolo studiò il violoncello vincendo a 11 anni una borsa di studio per la Royal Academy of Music. Divenne ben presto un virtuoso violoncellista, qualità che mise al servizio di promettenti artisti in un periodo in cui la musica rock stava cercando nuovi orizzonti. Contribuì in maniera determinante al successo di David Bowie, firmando gli arrangiamenti di “Space oddity” (1969), uno dei brani del “Duca bianco” che divennero maggiormente famosi, e di Elton John, collaborando ad alcuni dei suoi dischi più riusciti. Con quest’ultimo infatti Buckmaster fu determinante negli album “Tumbleweed connection” e “Madman across the water”, rispettivamente del 1970 e del 1971, e nella hit più famosa, “Your song”. Su Elton John Buckmaster non ebbe parole di stima in quanto, a suo dire, si era negato in un momento in cui il musicista italo-inglese aveva necessità.
Tra le sue collaborazioni di maggior prestigio va sicuramente segnalata quella con Miles Davis con cui lavorò nella composizione del disco “On the corner” del 1972, scrivendone gli arrangiamenti e suonando il violoncello elettrico. Lo stesso Davis riconobbe l’apporto determinante di Buckmaster per la riuscita dell’album. Ma lunghissimo è l’elenco degli artisti con cui lavorò: Rolling Stones (“Sticky fingers”), Leonard Cohen (“Songs of love and hate”), Grateful Dead (“Terrapin station”), Tears for Fears, Celine Dion, Michael Bublé e tanti altri ancora. Anche con artisti italiani come Angelo Branduardi, con cui collaborò in maniera determinante al suo album d’esordio, Riccardo Cocciante, Mina e Teresa De Sio (ritrovando le sue radici attraverso l’arrangiamento di classici napoletani nel disco “Toledo e regina”).
Paul Buckmaster vinse nel 2001 un Grammy come miglior arrangiatore per la canzone “Drops of Jupiter” dei Train e si dedicò anche a colonne sonore di film tra cui la più famosa da ricordare è quella per “L’esercito delle 12 scimmie” di Terry Gilliam.