L’ex calciatore Pietro Anastasi è morto lo scorso 17 gennaio a Varese all’età di 71 anni a causa della SLA. Purtroppo non è il primo ex calciatore ad essere stato colpito da questa terribile malattia degenerativa. Poco più di un mese fa avevamo ricordato la scomparsa di Giovanni Bertini e purtroppo il numero dei calciatori colpiti dalla SLA sembra crescere anno dopo anno. A Pietro Anastasi la malattia fu diagnosticata tre anni fa ma la sua famiglia preferì tenerglielo nascosto fino a quando non è definitivamente degenerata.
Pietro Anastasi era nato a Catania nel 1948 ed è stato uno degli attaccanti più forti a cavallo tra gli anni sessanta e settanta. Cresciuto calcisticamente nel Massiminiana (club di proprietà della famiglia Massimino) fu notato dal direttore sportivo del Varese Alfredo Casati, che lo portò nel capoluogo lombardo nel 1966. Dopo due stagioni importanti, che coincisero con la promozione in Serie A del Varese e con uno storico settimo posto in campionato, fu acquistato dalla Juventus (squadra a cui aveva segnato una tripletta) nonostante fosse stato promesso all’Inter. Con i bianconeri giocò dal 1968 al 1976 conquistando tre campionati e giocando una finale di Coppa dei Campioni persa contro l’Ajax di Johan Cruijff. Costituì con Roberto Bettega una coppia gol formidabile: il siciliano estremamente rapido ed opportunista, il torinese elegante e fortissimo nel gioco aereo. In quegli anni Pietro Anastasi si rivelò uno degli attaccanti più forti italiani, divenendo il simbolo della rivalsa dei tanti operai meridionali che lavoravano al nord. Negli stabilimenti FIAT gli operai del sud tifavano Juventus, inneggiando al Pelè bianco di Catania.
Nel 1976 passò all’Inter in uno scambio con Roberto Boninsegna che suscitò clamore in tutta Italia: le due storiche bandiere di Juventus e Inter passavano entrambe al club rivale. L’esperienza all’Inter non fu esaltante, ma vinse comunque una Coppa Italia con ben 4 reti segnate nella competizione.
Anche con la maglia della nazionale trovò il modo di lasciare il segno. Era il 10 giugno del 1968 quando Pietro Anastasi segnò in mezza rovesciata il gol del definitivo 2-0 nella finale ripetuta dei Campionati Europei contro la Jugoslavia, unico trionfo continentale degli azzurri.
Nell’ultima giornata di campionato si è osservato un minuto di silenzio in sua memoria sui campi di Lecce e Torino dove erano impegnate l’Inter e la Juventus.
I funerali di Pietro Anastasi si sono svolti il 20 gennaio scorso nella Basilica di San Vittore a Varese. Presenti tra gli altri il vicepresidente della Juventus Pavel Nedved e l’AD dell’Inter Giuseppe Marotta oltre a numerosi amici e colleghi come Claudio Gentile, Roberto Bettega e Fabio Capello.
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