Ama Funeral Service saluta lo storico e giornalista Arrigo Petacco

Arrigo PetaccoLo storico e giornalista Arrigo Petacco è morto il 3 aprile scorso nella sua casa di Porto Venere all’età di 89 anni. E’stato uno dei massimi studiosi del novecento, in particolar modo del Fascismo e delle due guerre mondiali. Fu considerato uno storico revisionista perchè spesso mise in dubbio alcune certezze acquisite dalla storiografia “ufficiale” più per pregiudizi ideologici che per un’attenta analisi dei fatti e delle fonti. Arrigo Petacco invece fu sempre scevro da tali pregiudizi in quanto fu mosso esclusivamente dal desiderio di approfondire le vicende storiche con una rigorosa volontà di ricerca della verità.
Arrigo Petacco nacque nel 1929 a Castelnuovo Magra, provincia di La Spezia, iniziando la sua carriera giornalistica come cronista di nera presso il Lavoro di Genova diretto da Sandro Pertini. Successivamente fu prima caporedattore e poi direttore del quotidiano La Nazione per poi guidare il mensile Storia illustrata. Come scrittore ha pubblicato tantissime opere storiche come la monumentale Storia del Fascismo di ben sei volumi, il coraggioso Il comunista in camicia nera: Nicola Bombacci, tra Lenin e Mussolini ed Il prefetto di ferro. L’uomo di Mussolini che mise in ginocchio la Mafia, che ispirò nel 1977 il film di Pasquale Squitieri sulla figura del magistrato Cesare Mori. Da segnalare anche Dear Benito, caro Winston. Verità e misteri del carteggio Churchill-Mussolini che affrontò un altro tema della nostra storia spesso oggetto di polemiche.
Arrigo Petacco curò per la RAI tantissimi programmi di approfondimento storico ed il suo libro Joe Petrosino, sulla figura del poliziotto italo-americano che combattè tra l’ottocento e l’inizio del novecento contro la mafia, divenne uno sceneggiato che nel 1972 riscosse un notevole successo di pubblico.
Tra le sue tesi più contestate quella riguardante il delitto del deputato socialista Giacomo Matteotti di cui, secondo Arrigo Petacco, Mussolini non fu il mandante. Una polemica scoppiata per un intervista concessa nel 2014 al blog di Beppe Grillo.
Negli scorsi mesi l’ultimo suo libro pubblicato, insieme all’ex giornalista dell’Unità Marco Ferrari,  Caporetto, l’episodio più drammatico e cruciale della nostra prima guerra mondiale.