Ugo Gregoretti è morto lo scorso 5 luglio all’età di 88 anni. E’ stata una delle figure della cultura e dell’arte (in tutte le sue forme) più importanti del nostro Paese. Ugo Gregoretti fu regista, attore, sceneggiatore, giornalista e drammaturgo. Un artista a tutto tondo ed un osservatore attento dei costumi e dei cambiamenti dell’Italia. Dissacrante, innovativo, militante, ironico, sempre elegantissimo nei toni e nei modi, trovò nella televisione il mezzo più idoneo per comunicare. Scrisse e diresse programmi, inchieste, sceneggiati e mini-serie di grande livello, originali e sempre avanti rispetto ai tempi in cui furono prodotti e mandati in onda.
Ugo Gregoretti nacque nel 1930 da una famiglia borghese ed entrò in Rai come impiegato nel 1953. L’anno successivo fece parte del gruppo di lavoro del telegiornale diretto da Vittorio Veltroni (il papà di Walter). Dal 1960 iniziò a scrivere e dirigere programmi televisivi e sceneggiati, entrati a pieno diritto nella storia della televisione come Controfagotto, rotacolco che gli provocò anche problemi di censura, ed Il Circolo Pickwick, mini-serie “originale, innovativa e provocatoria”. https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Circolo_Pickwick_(miniserie_televisiva)
Ugo Gregoretti diresse anche film e documentari sul grande schermo ma, per l’impostazione “militante” che ebbero la maggior parte di questi lavori, non ottennero mai un grande successo di pubblico. Impegnato politicamente, Ugo Gregoretti aderì nel 1970 al Partito Comunista Italiano rimanendo per tutta la vita legato a idee progressiste e di sinistra.
Amante delle contaminazioni culturali, fu anche regista lirico (mise in scena una memorabile edizione de L’italiana in Algeri di Gioachino Rossini) ed appassionato di teatro di prosa (diresse lo Stabile di Torino dal 1985 al 1989).
Ugo Gregoretti nel 2006 pubblicò la sua autobiografia Finale aperto, riedita nel 2012 con il titolo La storia sono io (con finale aperto). Nel 2009 vinse il Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi e nel 2010 il Nastro d’argento alla carriera.
Il mondo della cultura e dello spettacolo lo ha ricordato nella Capitale, prima alla Casa del Cinema e successivamente nella Chiesa degli Artisti dove si sono svolti i funerali.