Ama Funeral Service – Morto il giornalista Vittorio Zucconi

vittorio zucconiIl giornalista italiano Vittorio Zucconi è morto lo scorso 26 maggio a Washington all’età di 74 anni dopo una lunga malattia. E’ stato per molti anni una delle firme più note di Repubblica, editorialista dagli Stati Uniti, ci raccontava quotidianamente i fatti della politica americana occupandosi sempre anche di quella italiana.
Vittorio Zucconi era nato a Bastiglia (in provincia di Modena) nel 1944, figlio di Guglielmo Zucconi, grande giornalista e deputato della Democrazia Cristiana. Dopo l’infanzia trascorsa a Modena, si trasferì con la famiglia a Milano dove studiò al Liceo Ginnasio Giuseppe Parini. Vittorio Zucconi divenne direttore de La zanzara, il giornalino del liceo che fu la scintilla del Sessantotto milanese. In quell’esperienza si dimostrò subito un giornalista di grande livello, continuando comunque a studiare alla facoltà di Lettere all’Università degli Studi di Milano, dove si laureò in Lettere con tesi in storia sui movimenti anarchici.
Nei primi anni sessanta, parallelamente agli studi universitari, Vittorio Zucconi cominciò la professione giornalistica come cronista di nera per il quotidiano La Notte di Milano. Le sue qualità non passarono inosservate e alla fine degli anni sessanta iniziò la sua carriera di corrispondente: prima da Bruxelles e Washington per La Stampa, per poi proseguire a Parigi per La Repubblica, a Mosca per il Corriere della Sera durante il periodo della Guerra Fredda e in Giappone di nuovo per La Stampa. Durante gli anni di piombo Vittorio Zucconi tornò in Italia per seguire da vicino gli anni del terrorismo rosso e l’omicidio di Aldo Moro. Nel 1976 si segnalò per la scoperta del caso Lockheed, lo scandalo degli aerei C130 venduti all’Italia grazie alle tangenti versate a generali e ministri che portarono alle dimissioni dell’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone. Nel 1989 Vittorio Zucconi descrisse in un articolo su Repubblica la visita negli Stati Uniti di Boris Eltsin, dandone una pessima immagine e descrivendolo come un uomo dedito all’alcol. L’articolo venne ripreso sia dalla Pravda (l’organo del Partito Comunista dell’allora Unione Sovietica) sia dal New York Times e dal Washington Post, costringendo il quotidiano italiano a scusarsi esprimendo “rammarico” per la “strumentalizzazione, a noi del tutto estranea”, da cui “Boris Eltsin ha ricevuto un ingiusto danno politico”.
Vittorio Zucconi è stato anche direttore dell’edizione web di Repubblica fino al 2015 e direttore di Radio Capital fino al 2018.  È stato sposato dal 1969 con Alisa Tibaldi. È padre di due figli, Chiara e Guido, e nonno di sei nipoti, che vivono tutti negli Stati Uniti. Dal 2002 Zucconi aveva la seconda cittadinanza statunitense.