Il grande Paolo Rossi è morto il 9 dicembre a Roma a causa di un male incurabile. Aveva solo 64 anni.
Dopo la morte di Diego Armando Maradona, un altro grave lutto sconvolge il mondo del calcio. Ci lascia uno dei migliori attaccanti italiani, uno degli eroi dei Mondiali di Spagna ’82, il bomber di quella squadra che ci ha riportato sul tetto del mondo.
La carriera di Paolo Rossi iniziò non ancora diciottenne nella Juventus, club con cui trascorse le giovanili dall’età di 16 anni. Ma è nel Lanerossi Vicenza che cominciò a dimostrare tutte le sue qualità. A Vicenza Paolo Rossi trovò nell’allenatore Giovan Battista Fabbri, per sua stessa ammissione, un secondo padre che lo aiutò a crescere e gli diede fiducia. Una svolta importante per la sua carriera, che portò anche ad uno spostamento in campo da ala a centravanti. Da quel momento Paolo Rossi cominciò a trascinare a suon di gol il Vicenza, vincendo la classifica marcatori di serie B e conquistando un incredibile secondo posto nell’anno della promozione: fu capocannoniere con 24 gol. Fu convocato a furor di popolo ai mondiali di Argentina ’78 dove diventò subito Pablito per le sue prodezze. Tornato nella sua Vicenza le cose andarono meno bene ed i suoi gol non bastarono ad evitare la retrocessione. Andò al Perugia ma fu squalificato per la triste vicenda del calcio-scommesse. In quegli anni difficili pensò di lasciare l’Italia a seguito della squalifica, ma il meglio per lui doveva ancora venire. La Juventus, la squadra che lo aveva lanciato nel grande calcio, lo riaccolse a braccia aperte e nel 1982 il commissario tecnico della nazionale Enzo Bearzot lo convocò per i Mondiali di Spagna ’82. E fu lì, in Spagna, che Paolo Rossi disegnerà la storia più bella della sua vita. Inizialmente Pablito faticò a ingranare, come tutta la squadra, ma poi tornò ad essere quello che tutti gli italiani avevano imparato a conoscere nel Vicenza dei miracoli. Tripletta al Brasile, doppietta alla Polonia in semifinale e poi quella indimenticabile finale contro la Germania Ovest sbloccata dal suo classico gol da rapace d’aria di rigore. L’Italia alzò al cielo la Coppa del Mondo e Paolo Rossi fu celebrato come l’uomo più importante e decisivo per la vittoria.
A fine carriera le sue ultime esperienze al Milan e al Verona, prima di ritirarsi dal calcio giocato nel 1987 a causa dei continui infortuni.
Commovente il ricordo di Giovanni Trapattoni, suo allenatore ai tempi della Juventus: “Ciao Paolo… I giocatori non dovrebbero andarsene prima degli allenatori”.
https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/10-12-2020/morto-paolo-rossi-reazioni-3901560144439.shtml
Grazie Pablito per le mille emozioni che hai regalato a tutta l’Italia!