AMA Funeral Service ricorda il giornalista e politico Peppino Caldarola

Peppino CaldarolaPeppino Caldarola è morto lo scorso 21 settembre all’età di 74 anni dopo una breve malattia. Ci lascia un importante giornalista e politico della sinistra italiana.
Peppino Caldarola era nato a Bari nel 1946 ed iniziò la sua carriera giornalistica nel 1968 come redattore della casa editrice Laterza, incarico che mantenne fino al 1972. Sempre in quegli anni si dedicò alla politica come militante del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria. In breve tempo entrò prima nella segreteria nazionale del movimento giovanile del PSIUP e successivamente divenne segretario cittadino del Partito Comunista Italiano di Bari. La politica e il giornalismo andavano per lui di pari passo. Per anni fu vice-direttore di Rinascita, la rivista politico-culturale fondata da Palmiro Togliatti, e fu il fondatore e primo direttore di Italiaradio, l’emittente radiofonica del Partito Comunista Italiano.
Dopo lo scioglimento del PCI in seguito alla caduta del muro di Berlino, Peppino Caldarola aderì al Partito Democratico della Sinistra e negli anni della cosiddetta “seconda repubblica” fu anche direttore del quotidiano L’Unità. Anche nei primi anni del nuovo millennio fu molto attivo in politica. Nel 2001 fu eletto deputato dei Democratici di Sinistra (nati dall’evoluzione del vecchio Partito Democratico della Sinistra) e nel 2006 alla Camera nelle liste dell’Ulivo.
Oltre ad essere un attivo militante della sinistra italiana, Peppino Caldarola aveva la grande qualità di essere un giornalista non fazioso e di parte che sapeva andare oltre le classiche rivalità politiche analizzando gli accadimenti in maniera lucida e ragionata. Negli anni mantenne sempre libere le sue idee, come quando non approvò la scelta del nuovo Partito Democratico di non collocarsi nel Partito Socialista Europeo. Laico e garantista, lavorò con testate italiane molto differenti l’una dall’altra: Il RiformistaLettera43,  Formiche ed Il Giornale, che così lo ha voluto ricordare: “Giuseppe Caldarola è uno di quelli che vedeva i corridoi invisibili. È un’arte che sta diventando sempre più rara. È la capacità di intravedere quello che non c’è, andando oltre l’apparenza, i muri e le frontiere, i binari del rosso e del nero. È un dono con cui nasci, ma che si nutre giorno dopo giorno di letture, pensieri, dialoghi, esperienze, dubbi e ossessioni e ricerche, tutto quel bagaglio che per brevità possiamo chiamare cultura. È profondità e leggerezza. La cosa bella è che quando ce l’hai davvero non hai neppure bisogno di metterla in mostra, di fare la fatica di farla vedere”.
https://www.ilgiornale.it/news/politica/se-ne-va-peppino-caldarola-che-sapeva-vedere-politica-1891711.html
I funerali di Peppino Caldarola si sono svolti a Roma lo scorso 23 settembre.