
Il grande artista statunitense Prince Rogers Nelson ci lasciava il 21 aprile di cinque anni fa all’età di 57 anni. La causa del decesso è da attribuire ad un’overdose accidentale dovuta ad un potente antidolorifico. Da tempo l’artista assumeva tali farmaci, soprattutto dopo l’intervento al bacino al quale fu sottoposto nei primi anni 2000, per superare i dolori causati dalle sue esibizioni live in cui mai si era risparmiato anche dal punto di vista fisico.
Con Prince ci ha lasciato un grande della musica mondiale, capace di spaziare dalla musica funk e pop al rock. La sua versatilità e poliedricità ha fatto di lui un artista amato in tutto il mondo tanto che la rivista Rolling Stone lo ha inserito al 34° posto tra i 100 migliori chitarristi di sempre, al 30° tra i 100 migliori cantanti di sempre ed al 27° posto nella lista dei migliori artisti.
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Prince nacque a Minneapolis nel 1958 da una famiglia di musicisti. Suo padre era un pianista e compositore, sua madre una cantante jazz. Il suo nome Prince Rogers Nelson deriva proprio dal nome d’arte del padre, che suonava in una band chiamata Prince Rogers Trio.
Sin da piccolo Prince sembrava un predestinato. E il suo primo album For You, realizzato con l’intero budget che la Warner Bros aveva previsto per i primi tre dischi del ragazzo di Minneapolis, mostrò tutta la sua classe. Poi il secondo album con lo straordinario successo della canzone I Wanna Be Your Lover che fece ballare milioni di giovani in tutto il mondo.
Ma il successo planetario arrivò nel 1984 con l’album ed il film Purple Rain. Il disco ha venduto oltre venti milioni di copie in tutto il mondo e ha sfornato pezzi meravigliosi del calibro di When Doves Cry.
La grandezza di Prince sta anche nei numeri: 37 album in studio e oltre 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo, uno dei pochi artisti a riuscirci. Ma più che per questo, tutti lo ricordano per il suo essere animale da palcoscenico regalando esibizioni eccezionali.
Dagli anni duemila era diventato vegetariano convertendosi ai Testimoni di Geova. Celebri furono le sue battaglie contro l’industria musicale.